Alessandra De Carlo - Co-founder in Yumi
L’Oro in bocca è l’appuntamento del venerdì mattina del team Yumi. Su turnazione, i membri del team, possono proporre agli altri una lettura, introdurre un tema di proprio interesse, o condividere aspetti della propria esperienza lavorativa
Venerdì scorso è stato il turno di Alessandra De Carlo che ha affrontato il tema della Digital Leadership (guest star la U Theory di Otto Scharmer).
Alessandra è rimasta piacevolmente colpita da una lettura recente (The Essentials of Theory U: Core Principles and Applications di Otto Scharmer) alla quale si è accostata per una sollecitazione della situazione contingente: lo “tsunami” sociale, economico, emotivo portato dal Covid 19 su leaders, individui ed organizzazioni.
Occupandosi di leadership e consulenza organizzativa, la riflessione in atto è quella relativa il come supportare individui e organizzazioni in questo periodo.
Quando l’unica certezza è che non ci sono certezze, una skill di leadership fondamentale è la capacità di pensare per scenari e lasciare emergere i segnali che la realtà ci manda. In questo, la U Theory di Otto Scharmer offre un interessante punto di vista e un aiuto per affrontare le complessità.
Otto Scharmer, oltre che autore del libro, è anche il fondatore del Presencing Institute. Ha elaborato la U theory o teoria del punto cieco della leadership, raccogliendo in modo sistemico ed integrato concetti provenienti da ambiti diversi: comportamento organizzativi, psicologia, neuroscienza e mindfulness.
Il risultato è la U Theory, un framework molto utile per chiunque voglia fronteggiare un cambiamento trasformativo. Può essere utilizzato sia per attuare il problem solving, sia per affrontare cambiamenti personali, organizzativi o collettivi. In breve, per passare da A a B non è necessario fare leva su ciò che già so che ha funzionato in passato, con la logica del “download” in un futuro conseguente, ma invece attivare un processo a U che fa scavare nel profondo con un metodo olistico (cuore, mente e volontà aperti) permettendo alla “nuova realtà" di emergere.
È un metodo attraverso il quale le organizzazioni che attraversano un periodo di crisi o di riflessione sul futuro possono cercare un "what's next", senza applicare soluzioni del passato ma facendo emergere, per mezzo dell’ascolto e dell’osservazione olistica, ciò che il futuro riserva, per poi unire i puntini e sperimentare le soluzioni che emergono.
Sono varie le comunità nel mondo che lo stanno utilizzando in campo sociale, economico, ambientale. Per saperne di più e per un elenco non esaustivo si può curiosare sul sito del Presencing Institute e collegarsi al movimento GAIA, che ogni settimana raccoglie persone da ambiti e nazioni diverse uniti dall’intento di applicare un metodo di scoperta del futuro possibile per migliorare il proprio contesto. Un metodo, dunque, che mobilizza energie e intelligenza collettiva attraverso un processo. Che sa da dove parte ma non dove arriverà.
Senza voler essere esaustivi, si può capire il concetto espresso dalla U Theory attraverso questo breve video:
Il punto di svolta per passare dal vecchio al nuovo è dunque dato dal "Presencing”, neologismo formato dalle parole inglesi "presence" (presenza) e "sensing" (sentire, percepire). Presencing indica un elevato stato di attenzione che consente agli individui e ai gruppi di cambiare il luogo più interno da cui operano. Quando questo cambiamento accade, le persone cominciano ad operare da uno spazio futuro di possibilità che sentono che vuole emergere. Essere in grado di facilitare tale cambiamento è, secondo Scharmer, l'essenza della leadership al giorno d'oggi.
Ma la vera sfida vinta da Scharmer in questi mesi è stata quella di applicare l’approccio del Presencing anche al contesto di distanziamento sociale e di remote working spinto. A partire dalla U THeory, infatti, si sviluppa un metodo di facilitazione virtuale che facilita la connessione di testa, pancia, e cuore e mobilita le energie del gruppo verso un processo evolutivo.
Anche questo processo è stato sistematizzato dal Presencing Institute in 10 principi che facilitano lo svolgimento della Leadership Digitale.
In conclusione, la trasformazione in atto ha chiare caratteristiche di essere irreversibile ma nessuna certezza sul suo esito. Per questo metodologie di problem solving tradizionali, basate sulla replica di soluzioni di successo dal passato, appaiono chiaramente obsolete. Ciò che invece sembra tenere all’urto dell’incertezza e della disruption è la capacità – tutta e solo umana – di collegarsi con il mondo infinito delle possibilità. Attraverso un processo passare da ciò che è visibile a ciò che è possibile per atterrare su ciò che è desiderabile.
Per approfondimenti
https://www.presencing.org/